Appennino Ligure-Piemontese

Appennino Ligure-Piemontese

Come si può descrivere l’Appennino Ligure-Piemontese e provarvi a far “vivere” da uno schermo questo territorio magico? Provate a chiudere i vostri occhi e ad immaginare un territorio che ti permette da un unico punto di vedere da una parte il mare (nello specifico il Mar Ligure) e, dall’altra parte, la Pianura Padana e l’Arco Alpino del Nord-Ovest italiano. Se riuscissi ad immaginare tutto ciò e stai già sognando di poterlo vivere con i tuoi occhi, la soluzione ideale è quello di vivere l’Appennino Ligure-Piemontese nel migliore dei modi: camminandolo e pedalandolo. 

Il territorio comprende un’ampia area tra le più selvagge d’Italia: nella porzione presa in considerazione dalle Terre del Campionissimo, i siti di maggiore interesse comprendono il Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo, la Val Borbera, specialmente coi monti che definiscono il Parco Naturale dell’Alta Val Borbera, il Parco Naturale Regionale dell’Antola, l’Alta Valle Scrivia, la Valle Spinti e la Val Vobbia.

Un’escursione sui crinali dell’Appennino Ligure-Piemontese è perfetta in ogni stagione: partendo da quella che spesso è considerata la stagione “più triste”, ossia l’autunno, i colori dei castagni e dei faggi che dominano in larga scala le aree boschive del territorio assumo un’affascinante colorazione che va dal rosso al giallo, dal marrone al verde meno brillante rispetto ai colori estivi. 

Arriva poi la stagione più fredda, ossia quella invernale. Tendenzialmente da dicembre fino a marzo/aprile, le vette dell’Appennino Ligure-Piemontese si ricoprono di neve e ghiaccio. Per l’inverno è quindi consigliabile armarsi di ramponi o ciaspole e racchette per partire alla scoperta degli Appennini in una maniera unica e di rara bellezza: il contrasto che si può infatti vivere è quello di avere sotto i propri piedi la fresca neve che copre il tipico manto erboso appenninico e a pochi chilometri di distanza in linea d’aria il Mar Ligure, intravedendo l’area portuale di Genova o le fortezze edificate nell’entroterra del Capoluogo di Regione Ligure. 

Passa il freddo, la neve si scioglie e arriva la primavera. Qui tra la seconda metà di Aprile e la prima metà di Giugno riparte la fioritura e la natura pare tornare nuovamente vivissima e dai mille colori. In questo periodo, specialmente dalla seconda metà di maggio, fiorisce un esemplare raro di viola: la Viola Calcarata L. I suoi colori dominanti sono il giallo e il viola, creando un contrasto sorprendente agli occhi degli escursionisti che decidono di esplorare gli Appennini Liguri-Piemontesi in questo periodo dell’anno, specialmente nell’area del Parco Naturale dell’Alta Val Borbera dove il fiore è facilmente visibile. 

Arriviamo poi alla stagione all’estate, la stagione più calda ma che favorisce ai più avventurieri la possibilità di godersi magari una notte stellata ad una temperatura gradevole. Durante la giornata, complice il caldo che si fa sentire e la poca ombra presente sulle vette dell’Appennino Ligure-Piemontese, si consiglia di sfruttare più i corsi d’acqua delle varie vallate che il territorio ospita come il Rio Gorzente o il Torrente Borbera. Le escursioni sono più consigliabili o di prima mattina, intorno all’alba, o nelle tarde ore pomeridiane per godersi un tramonto ad alta quota.

L’Appennino Ligure-Piemontese compreso nelle Terre del Campionissimo riserva inoltre una particolare differenza a livello morfologico e vegetativo nell’arco di pochissimi chilometri: ritrovandosi all’interno del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo, si nota subito una vegetazione più brulla e mediterranea (pressoché identica alla vegetazione della Riviera Ligure), con una presenza sempre più ampia di conifere grazie agli estesi rimboscamenti che sta vivendo attualmente il territorio in questione. Le vette presentano pendii più aspri e frastagliati, quasi priva di vegetazioni. Prendendo in considerazione il territorio ad Est della Valle Scrivia, la vegetazione è perlopiù caratterizzata dal castagno, dal faggio e dalla rovere. Le vette presentano pendii più dolci, quasi come se fossero delle colline ad alta quota (infatti sono quasi tutte raggiungibili anche in Mountain Bike) mentre la vegetazione arriva praticamente alle sommità dei monti caratterizzati da una vegetazione erbacea.

Le vette che devono assolutamente essere “conquistate” solo il Monte Tobbio, Il Monte delle Figne, il Monte Taccone, il Monte Leco, il Monte Alpe, il Monte Reale, il Monte Antola, il Monte Carmo, il Monte Chiappo, il Monte Ebro ed il Monte Giarolo.

Per affrontare questi percorsi, il consiglio è quello di usare sempre un equipaggiamento da Trekking e portarsi dell’acqua dietro.

Sul nostro portale troverete inoltre tutti i percorsi tracciati dal CAI (Club Alpino Italiano) con la traccia GPX che potrete utilizzare con la vostra applicazione per percorsi preferita.

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